Daniela e Antonio: due nuovi fotografi a Fantalica

Daniela e Antonio: due nuovi fotografi a Fantalica per la sezione “Fotografia”. Ma chi sono? Conosciamoli insieme!

L’Associazione Culturale Fantalica è lieta di dare il benvenuto a due nuovi docenti che si dedicheranno ai vari corsi di Fotografia: Daniela Friso e Antonio Lovison.
Negli anni, all’interno dei nostri laboratori fotografici, molti artisti si sono dedicati alla formazione di nuovi fotografi: Orazio Garbo, Simone Falso, Marco Bergamaschi, Edoardo Varotto e Luca Temporin. Ognuno di loro ha contribuito a portare una nuova visione dell’arte fotografica arricchendo l’offerta formativa proposta dalla nostra associazione.

Quest’anno vogliamo dare il benvenuto a Daniela  Friso e Antonio Lovison.

Daniela e Antonio: due nuovi fotografi a Fantalica

Daniela si è laureata in filosofia presso l’Università degli Studi di Padova, ma da sempre il suo amore più grande è la Fotografia.
Per lei Fotografia è sinonimo di Espressione e Creatività.

Cosa possiamo dire di lei? È appassionata del bianco-nero e dei colori forti, è poco propensa a elaborazioni e finzioni, ed è fermamente convinta che lo scatto migliore si raggiunga solo quando è creato sul campo, inseguito, ragionato ed infine stampato.

Gli anni ’70-’80 sono stati per lei una folgorazione: i grandi fotografi di moda, la narrative art… per non parlar poi della fotografia pubblicitaria e di quella macro.

Nel suo curriculum professionale troviamo numerose esperienze di foto di scena, di rappresentazioni teatrali, concerti dal vivo, book, fotografici, copertine di cd musicali, brochure, siti internet, eventi sportivi, cerimonie…

Antonio Lovison nasce a Padova il 05-02-1949, consegue il diploma di Maturità artistica nel 1974, integrando la sua formazione con studi alla Facoltà di Architettura di Venezia a all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
È stato docente di discipline pittoriche presso il Liceo Artistico di Padova negli anni 1974-1986 e in seguito, presso l’Istituto d’Arte P. Selvatico di Padova fino all’anno 2005.

Dal 1996/97 tiene il corso di “Disegno 1”  presso la facoltà di Agraria di Padova, all’interno del corso di laurea in Paesaggio Parchi e Giardini.

Parallelamente all’insegnamento, ha condotto ricerca nell’ambito della pittura, della scultura e della fotografia, partecipando ad esperienze artistiche collettive ed esponendo in numerose gallerie, in Italia e all’estero.
Antonio non è interessato alla cronaca della società odierna. È un artista e in quanto tale vuole trasformare strade, ponti, muri in monumenti del presente. Il contesto non è rilevante, può anche perdere di riconoscibilità: ciò che deve emergere è la forma, il colore, la composizione, come in un’opera d’arte pittorica. Il suo sguardo si ferma sui contrasti cromatici, sulla texture disegnata dalle forme geometriche colorate dei moduli metallici su cui si staglia con forza il rudere che ancora una volta si trasforma in monumento, in memoria incorruttibile del presente.

antonio lovison

Crowdfunding – Padova 1956/2018 Metamorfosi di una città

Crowdfunding – Padova 1956/2018 Metamorfosi di una città

scatti fotografici di Renzo Saviolo e Antonio Lovison

Stanze della fotografia-Palazzo Angeli

di Roberta Rigato

Dal 2004 sono socia dell’associazione Fantalica. Padova è la mia città e la considero il mio luogo del cuore. Ma come ogni cosa o persona che si ama e si conosce, se ne vedono anche i limiti e i “difetti”. Padova è una città bellissima, che negli ultimi decenni ha vissuto tante contraddizioni interne. Ultimamente ho condiviso con due fotografi padovani, Antonio Lovison e Renzo Saviolo, queste riflessioni e ne è nato un progetto: rappresentare la città nel suo mutamento estetico, ma anche socio- culturale.

Cosa è rimasto della Padova del dopoguerra? Come è cambiata? E i suoi cittadini? Che cosa offre oggi questa antichissima città?

Tutte queste domande hanno trovato una risposta nell’arte della fotografia, che di per sè è documento, oltre che essere arte. Abbiamo così voluto creare un confronto tra le immagini della città fissate da Renzo Saviolo nel lontano 1956 e il volto contemporaneo interpretato da Antonio Lovison. Ne è nata una mostra “Padova 1956/2018. Metamorfosi di una città”.
100 scatti fotografici che ci parlano di come Padova era ed è, con i suoi volti, le sue case, le sue strade. Il confronto ci mostra due città, uguali, ma al contempo profondamente diverse.
Così è stato necessario affidarci anche ad uno storico, Marco Callegari. Un padovano che per lavoro e natura sa leggere il cambiamento con l’approccio dello studioso.
Io penso che questo progetto rappresenti un’occasione per tutti i cittadini di Padova, ma per chi in generale ama riflettere sulla società di oggi, per capire cosa siamo stati e cosa potremmo essere in futuro.

Perché ogni pietra e ogni edificio, racconta l’uomo che lo ha creato e voluto.
Questo progetto è di tutti e per tutti…perché senza la consapevolezza di ciò che siamo, non potremo mai costruire il nostro futuro.

Questo progetto è anche tuo, aiutaci a sostenerlo e a farlo conoscere non solo ai padovani, ma anche a chi vive nel territorio della Provincia! Potremo far fare alla mostra un viaggio nei principali comuni del padovano grazie al tuo prezioso contributo!

Roberta Rigato, vicepresidente associazione culturale Fantalica

Crowdfunding – Padova 1956/2018 Metamorfosi di una città

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Padova 1956/2018: Metamorfosi di una città

L’assessorato alla Culturale del Comune di Padova, con l’associazione culturale Fantalica, propone, nell’ambito del progetto Portello segreto, sostenuto da AcegasAps GRUPPO HERA, la mostra Padova 1956/2018: metamorfosi di una città . Scatti fotografici di Renzo Saviolo e Antonio Lovison. Una esposizione che intende proporre una riflessione sui cambiamenti avvenuti nella città.

 

Padova 1956/2018: Metamorfosi di una città

scatti fotografici di Renzo Saviolo e Antonio Lovison

Padova 1956/2018: Metamorfosi di una città19 maggio-24 giugno 2018
Palazzo Angeli

Negli ultimi sessant’anni della sua storia, Padova ha subito notevoli trasformazioni sia dal punto di vista socio-culturale, sia architettonico e urbanistico. Si può affermare che la città sia cambiata profondamente, pur mantenendo viva la sua identità di città d’arte e di storia, anzi per certi versi, rafforzandola.

Dalle fotografie scattate nell’ormai lontano 1956, Renzo Saviolo ha saputo far emergere il volto d’epoca di una Padova monumentale e umile al contempo, riuscendo anche a far percepire la vita che la popolava, con i suoi volti vecchi e giovani.

Padova 1956/2018: Metamorfosi di una cittàUn’immagine “neorealista” di una città oggi molto cambiata nel suo tessuto urbanistico, sociale e culturale. Gli scatti contemporanei di Antonio Lovison infatti intendono proporre un originale confronto con quelli di Renzo Saviolo, evidenziando analogie e nel contempo fratture, presenze e assenze.

Padova 1956/2018: Metamorfosi di una cittàUna Padova in bianco e nero che guarda la moderna città a colori: metamorfosi testimoniata dallo sguardo di Renzo Saviolo e Antonio Lovison.

L’Associazione Fantalica ha avuto la piacevole occasione, in questi anni, di collaborare con entrambi gli artisti.
Renzo Saviolo, rinomato fotografo padovano, ha partecipato a varie mostre fotografiche insieme all’associazione tra cui “Rituali Sopravvissuti”, lo scorso anno. Si sono aggiunti a questa l’installazione temporanea realizzata dagli artisti Andrea Pertegato e Camilla Carniello, con la collaborazione di Nicolas Ballocco. Un ensemble di mezzi (fotografie e audio) volti a cogliere tutto ciò che il quartiere Portello rappresenta oggigiorno. Un percorso attraverso scatti e interviste degli abitanti del posto.

Antonio Lovison invece terrà quest’anno, a giugno, un workshop di fotografia: Street Photography: un viaggio attraverso i graffiti.

 

Per maggiori info

Street Photography: un viaggio attraverso i graffiti

L’Associazione Culturale Fantalica, per l’estate 2018, presenta una serie di laboratori artistico-espressivi. Workshop di fotografia. Street Photography: un viaggio attraverso i graffiti.

L’associazione culturale Fantalica
presenta
Workshop di fotografia.

Street Photography: un viaggio attraverso i graffiti

con
Antonio Lovison

Il workshop di fotografia Street Photography: un viaggio attraverso i graffiti vuole portare i vari partecipanti a compiere un determinato percorso fotografico, scandito in diversi momenti: ideazione, produzione del materiale fotografico, elaborazione e sviluppo dei contenuti.

La fotografia si sposa quindi con la street art, andando a ri-scoprire la città attraverso la sua arte nascosta.
Un racconto fatto di immagini accattivanti che il cittadino vede tutti i giorni ma non riesce a valorizzare al meglio.

Attraverso l’uso della fotografia si creerà un percorso che riunisce vari aspetti: la città, l’arte di strada e il medium fotografico stesso.

Street Photography: un viaggio attraverso i graffiti
Street Photography: un viaggio attraverso i graffiti

Come nel caso di qualsiasi stile o movimento nella storia dell’arte, il processo di creazione della fotografia urbana è stato districante grazie agli artisti che hanno lavorato al nuovo genere.
Questo nuovo movimento era necessario affinché l’arte urbana sopravvivesse.

Per esempio, pittori dell’Espressionismo, scultori del Barocco o artisti del Neoclassicismo, nessuno di loro ha lavorato sotto la pressione che deriva dalla consapevolezza che il loro lavoro sarà distrutto senza compromessi.

Fare foto fuori dalle opere urbane non era una scelta o una merce, ma piuttosto una necessità: era l’unico modo possibile per salvare le metropolitane di New York etichettate, i murales di Berlino o i muri di mattoni dipinti di Londra
A volte, la persona che creava un’immagine del pezzo urbano era lui stesso l’artista vero e proprio. In altri casi, chi ha archiviato i graffiti era un fotografo amatoriale. In altre occasioni il responsabile della fotocamera era un photoreporter o un vero e proprio fotografo artista.

Quest’ultimo ha avuto il ruolo più importante da svolgere nella formazione della street art, in quanto gli artisti non solo avevano l’abilità di ottenere il massimo da un’immagine, ma avevano anche una solida reputazione che contribuiva a diffondere i principi del nuovo sottogenere.cit.

Compito del corsista sarà quello di riuscire a comprendere tutti questi aspetti all’interno di pochi scatti fotografici, ed elaborarli successivamente andando a creare un “racconto per immagini” della città.

Ad accompagnare i partecipanti nel corso di questo laboratorio sarà il docente Antonio Lovison.

Si tratta di un corso base, al quale tutti coloro che hanno una minima esperienza in campo fotografico possono partecipare.

 

Per maggiori info

Street Photography: un viaggio attraverso i graffiti