Volti in luce: scrivere con la luce

Dalla mostra  “VOLTI IN LUCE. STUDI SULLA FIGURA UMANA” il fotografo Edoardo Varotto spiega il lavoro di un anno dell’atelier fotografo dell’associazione Fantalica e come è nata la selezione delle opere esposte.

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È noto che fotografare significa scrivere con la luce: la luce per un fotografo è cruciale.

Durante questo atelier è stata studiata la luce non tanto dal punto di vista quantitativo come avviene in un corso di fotografia base, ma dal punto di vista qualitativo. Non ci si è accontentati di avere “la giusta esposizione”: questione che si esaurisce con l’ avere abbastanza luce da riuscire ad illuminare la scena. Ma ci siamo occupati di capire quale tipo di luce offra le caratteristiche migliori allo scopo di dare il giusto valore e il giusto peso comunicativo ai vari elementi presenti nella nostra inquadratura: o per meglio dire a mettere in luce, e nella giusta luce, i protagonisti della storia che si vuole raccoEdoardo_Varotto corsi fotografia padovantare.

Nei laboratori pratici si è sperimentato come il medesimo soggetto possa essere reso più attraente e piacevole, oppure drammatizzato e perfino deliberatamente imbruttito semplicemente modificando il tipo di illuminazione usato. La luce è una componente essenziale dell’attrezzatura di ogni fotografo e, in quanto tale, va considerata come uno strumento da padroneggiare e maneggiare con fantasia.

Saperla “usare bene” significa dare carattere alle proprie fotografie, qualunque scopo comunicativo esse abbiano.

 

Edoardo Varotto

Vai alla pagina dedicata alla mostra VOLTI IN LUCE

 

 

Robert Capa_Storia della Fotografia

Robert Capa_Storia della Fotografia


Uno dei padri fondatori della Fotografia,
un grande Artista e Foto-Reporter: ROBERT CAPA

Dal 16 settembre 2017 al 22 gennaio 2018
il Museo Civico di Bassano del Grappa ospita,
in collaborazione con
Magnum Photos, la Casa dei Tre Oci e Manfrotto,

la mostra “Robert Capa Retrospective”,
dedicata alla figura di spicco del fotogiornalismo del XX secolo.
Info

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BIOGRAFIA
Robert Capa nasce a Budapest nel 1913.

Il suo nome all’anagrafe risulta essere Endre Ernő Friedmann.
Nome che fu costretto a cambiare durante un periodo di clandestinità in Francia.

Viene considerato il primo e più famoso fotografo di guerra: documentò tramite una serie di scatti ben cinque diversi conflitti:
Prima tra tutti la guerra civile spagnola (1936-1939).
La seconda guerra sino-giapponese (che seguì nel 1938).
La seconda guerra mondiale (1941-1945).
La guerra arabo-israeliana (1948).
La prima guerra d’Indocina (1954).

I suoi studi furono indirizzati verso il ricco panorama delle Scienze all’Università di Berlino fra il 1931 ed il 193.
Proprio in questo periodo dovette lasciare la Germania nazista a causa delle sue origini ebraiche.
Autodidatta, cominciò a “farsi le ossa” in ambito fotografico come assistente di laboratorio, passando alla fotografia da freelance quando più tardi si trasferì nella bella e vivida città di Parigi.

La sua fama esplosa durante la guerra civile spagnola.
Memoriale è la famosa foto  “Il miliziano colpito a morte”, di cui ancora oggi si discute l’autenticità.
Robert capa miliziano colpito a morte

Robert Capa fu un grande appassionato anche del meccanismo cinematografico.
Nel 1936 girò alcune sequenze per il film di montaggio “Spagna 36” diretto da Jean Paul Le Chanois e prodotto da Luis Bunuel. ·
La relazione con l’attrice Ingrid Bergman gli permise di scattare alcune foto sul set del film “Notorious” (1946) di Alfred Hitchcock. ·

Nel 1947 assieme ad altri grandi maestri della fotografia, come Henri Cartier-Bresson, David Seymour, Georges Rodger e William Vandivert fonda l’ agenzia fotografica “Magnum Photos”.

Morì da fotografo, facendo il suo lavoro: esplose su una mina in Vietnam nel 1954.

LA SUA VERA ANIMA: LA FOTOGRAFIA

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Robert Capa e’ stato il padre della fotografia di guerra: la sua fu una vita vissuta fino in fondo. Spericolata, fatta di donne, grandi bevute, ed attrazione fatale per il pericolo.
Era consapevole del proprio fascino: attraeva allo stesso tempo belle donne ed approfittatori.

Era un fotografo molto famoso e noto a tutti nonostante toccasse temi forti e d’impatto.
Le sue foto hanno sempre raccontato di sofferenza, miseria e caos.
Ebbe la (s)fortuna di vivere in un tempo duro:
Un tempo di guerra, di dolore, ma anche di grandi vittorie.
Un tempo che aveva la consapevolezza di creare la Storia.
La sua carriera coincise con uno dei periodi più bellicosi in assoluto, ma Capa non perse mai l’occasione di raccontare e allo stesso tempo raccontarsi.
Lui era al fronte, pronto ad affrontare la morte per raccontare la guerra.

Il suo sguardo e’ completamente immerso nella realta’ che vuole rappresentare, cerca di limitare al minimo i filtri e le barriere tra fotografo e soggetto.
Si fa contaminare dalla vita e dall’uomo.
“Se le tue foto non sono buone, vuol dire che non eri abbastanza vicino”, recita la sua frase più famosa.
L’importante è stare dentro le cose. 

Documentò la anche la seconda guerra mondiale, lasciando immagini memorabili delle attività militari degli americani in Sicilia e dello sbarco in Normandia.

Si distinse anche come fotografo in tempo di pace, ritraendo attori ed artisti e documentando la vita decadente ed opulenta dei ricchi europei.

FRANCE. Provence-Alpes-C™te d'Azur.Golfe-Juan. Pablo PICASSO with his son Claude. August, 1948. Pablo PICASSO, artist, with his family.

FRANCE. Provence-Alpes-C™te d’Azur.Golfe-Juan.
Pablo PICASSO with his son Claude.
August, 1948. Pablo PICASSO, artist, with his family.

Rimarrà nella storia come il prototipo del fotografo di guerra  e come fondatore dell’ agenzia fotografica Magnum che con i suoi canoni etici ed estetici definisce ancora oggi il modo in cui il fotogiornalismo racconta il mondo.

 

Mostra fotografica per l’atelier di Fantalica

Mostra fotografica per l’atelier di Fantalica

coming soon

Grosse novità per il gruppo fedelissimo dell’atelier fotografico condotto da Edoardo Varotto.

atelier fotografico

E’ in arrivo una mostra collettiva con una selezione delle più belle fotografie realizzate durante le lezioni e i laboratori dell’atelier fotografico 2016-2017.

I partecipanti al laboratorio sperimentale di fotografia erano 8 e per ognuno di loro saranno scelte due fotografie rappresentative.

Ecco chi sono:

Antonio Bassato

Chiara Cecchin

Valeriano Cosimi

Gheorghe Gorgan

Thomas Maggiolo

Marika Righetto

Alberto Rizzo Romano

Lisa Vacca

 

La mostra fotografica sarà allestita presso l’oratorio della Beata Elena a Padova per tutto il mese di dicembre 2017, sarà curata da Edoardo Varotto e l’inaugurazione è prevista per giovedì 7 dicembre 2017 alle ore 18.30.

 

Per avere maggiori info sul prossimo atelier fotografico clicca qui

I vincitori della mostra fotografica Fantalica

I vincitori della mostra fotografica Fantalica

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Ogni anno, in occasione della giornata aperta e dell’inaugurazione del nuovo anno sociale dell’Associazione Culturale Fantalica, viene allestita una mostra nell’atrio d’ingresso del centro culturale di Via Giovanni Gradenigo 10 a Padova, sede legale di Fantalica.

Sabato scorso 23 settembre si è svolta l’inaugurazione dell’esposizione di disegno, pittura e fotografia “GIOCHI DI COLORE E TRASPARENZE” con le opere realizzate dagli allievi dei corsi 2016-2017 dell’associazione culturale Fantalica in collaborazione con gli artisti Vanilla Ragana, Alessandro Rinaldi e Edoardo Varotto.

Diu seguito tutte le opere fotografiche inserite in mostra

Durante l’inaugurazione della mostra fotografica Fantalica sono state premiete le due fotografie più interessanti e meritevoli.

In particolare Annalisa Lincetto ha vinto il primo premio con la foto della natura morta qui di seguito, mentre Luca Menegozzo si è aggiudicato il secondo premio con la foto ormai da tutti chiamata “della gallina”..

foto di luca menegozzo

foto di Annalisa

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L’esposizione della mostra fotografica Fantalica sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 20.00 dal 23 settembre al 1 dicembre 2017 con ingresso libero.