Robert Capa_Storia della Fotografia

Robert Capa_Storia della Fotografia


Uno dei padri fondatori della Fotografia,
un grande Artista e Foto-Reporter: ROBERT CAPA

Dal 16 settembre 2017 al 22 gennaio 2018
il Museo Civico di Bassano del Grappa ospita,
in collaborazione con
Magnum Photos, la Casa dei Tre Oci e Manfrotto,

la mostra “Robert Capa Retrospective”,
dedicata alla figura di spicco del fotogiornalismo del XX secolo.
Info

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BIOGRAFIA
Robert Capa nasce a Budapest nel 1913.

Il suo nome all’anagrafe risulta essere Endre Ernő Friedmann.
Nome che fu costretto a cambiare durante un periodo di clandestinità in Francia.

Viene considerato il primo e più famoso fotografo di guerra: documentò tramite una serie di scatti ben cinque diversi conflitti:
Prima tra tutti la guerra civile spagnola (1936-1939).
La seconda guerra sino-giapponese (che seguì nel 1938).
La seconda guerra mondiale (1941-1945).
La guerra arabo-israeliana (1948).
La prima guerra d’Indocina (1954).

I suoi studi furono indirizzati verso il ricco panorama delle Scienze all’Università di Berlino fra il 1931 ed il 193.
Proprio in questo periodo dovette lasciare la Germania nazista a causa delle sue origini ebraiche.
Autodidatta, cominciò a “farsi le ossa” in ambito fotografico come assistente di laboratorio, passando alla fotografia da freelance quando più tardi si trasferì nella bella e vivida città di Parigi.

La sua fama esplosa durante la guerra civile spagnola.
Memoriale è la famosa foto  “Il miliziano colpito a morte”, di cui ancora oggi si discute l’autenticità.
Robert capa miliziano colpito a morte

Robert Capa fu un grande appassionato anche del meccanismo cinematografico.
Nel 1936 girò alcune sequenze per il film di montaggio “Spagna 36” diretto da Jean Paul Le Chanois e prodotto da Luis Bunuel. ·
La relazione con l’attrice Ingrid Bergman gli permise di scattare alcune foto sul set del film “Notorious” (1946) di Alfred Hitchcock. ·

Nel 1947 assieme ad altri grandi maestri della fotografia, come Henri Cartier-Bresson, David Seymour, Georges Rodger e William Vandivert fonda l’ agenzia fotografica “Magnum Photos”.

Morì da fotografo, facendo il suo lavoro: esplose su una mina in Vietnam nel 1954.

LA SUA VERA ANIMA: LA FOTOGRAFIA

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Robert Capa e’ stato il padre della fotografia di guerra: la sua fu una vita vissuta fino in fondo. Spericolata, fatta di donne, grandi bevute, ed attrazione fatale per il pericolo.
Era consapevole del proprio fascino: attraeva allo stesso tempo belle donne ed approfittatori.

Era un fotografo molto famoso e noto a tutti nonostante toccasse temi forti e d’impatto.
Le sue foto hanno sempre raccontato di sofferenza, miseria e caos.
Ebbe la (s)fortuna di vivere in un tempo duro:
Un tempo di guerra, di dolore, ma anche di grandi vittorie.
Un tempo che aveva la consapevolezza di creare la Storia.
La sua carriera coincise con uno dei periodi più bellicosi in assoluto, ma Capa non perse mai l’occasione di raccontare e allo stesso tempo raccontarsi.
Lui era al fronte, pronto ad affrontare la morte per raccontare la guerra.

Il suo sguardo e’ completamente immerso nella realta’ che vuole rappresentare, cerca di limitare al minimo i filtri e le barriere tra fotografo e soggetto.
Si fa contaminare dalla vita e dall’uomo.
“Se le tue foto non sono buone, vuol dire che non eri abbastanza vicino”, recita la sua frase più famosa.
L’importante è stare dentro le cose. 

Documentò la anche la seconda guerra mondiale, lasciando immagini memorabili delle attività militari degli americani in Sicilia e dello sbarco in Normandia.

Si distinse anche come fotografo in tempo di pace, ritraendo attori ed artisti e documentando la vita decadente ed opulenta dei ricchi europei.

FRANCE. Provence-Alpes-C™te d'Azur.Golfe-Juan. Pablo PICASSO with his son Claude. August, 1948. Pablo PICASSO, artist, with his family.

FRANCE. Provence-Alpes-C™te d’Azur.Golfe-Juan.
Pablo PICASSO with his son Claude.
August, 1948. Pablo PICASSO, artist, with his family.

Rimarrà nella storia come il prototipo del fotografo di guerra  e come fondatore dell’ agenzia fotografica Magnum che con i suoi canoni etici ed estetici definisce ancora oggi il modo in cui il fotogiornalismo racconta il mondo.